Processo Eternit bis: lo Stato si costituisce parte civile

La presidenza del Consiglio dei Ministri si è costituita, parte civile nel procedimento bis che vede l’imprenditore svizzero Stephan Schmidheiny rispondere all’accusa di omicidio volontario nei confronti di 258 morti provocate – secondo gli inquirenti – dall’amianto lavorato negli stabilimenti della multinazionale.

La decisione era stata annunciata dal premier Matteo Renzi già all’indomani della sentenza con cui la Cassazione dichiarò prescritto il reato di disastro ambientale. Nelle precedenti due sessioni dell’udienza preliminare del nuovo procedimento dalla capitale non si era ancora fatto vedere nessuno: ieri, invece, la presenza di posizione del governo è stata salutata con favore dai cittadini. “Finalmente le istituzioni sono unite a tutti i livelli”, ha affermato il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti. Oltre al governo si sono costituite anche la Regione Piemonte e la Provincia di Alessandria, che vanno ad aggiungersi a una quarantina di soggetti pubblici e privati (tra i quali anche l’Inail).

I pm Raffaele Guariniello e Gianfranco Colace hanno ribadito la richiesta di rinvio a giudizio di Schmidheiny puntellando le loro accuse con materiale nuovo: un carteggio (di area Olivetti) che dimostra come lo svizzero, nel 1984, due anni prima della chiusura degli stabilimenti italiani, avesse cercato di vedere l’Eternit alla famiglia De Benedetti. Ci furono anche degli incontri con Franco De Benedetti, che tuttavia non portarono a nulla. Ma dai documenti, secondo i magistrati, si ricava che l’imputato – che, nel corso della trattativa avrebbe conversato anche sui rischi legati all’asbesto“voleva abbandonare la partita” dell’amianto ed era “disponibile a molto pur di uscirne”. Per i pm, dunque, Schmidheiny conosceva il problema, ma proseguì “a scopo di lucro” con la sua politica dopo avere tentato inutilmente di sbarazzarsi dell’azienda. “La gente oggi continua a morire non per colpa di Schmidheiny, ma per dolo di Schmidheiny”, ha dettoGuariniello.

Toccherà ora alla difesa replicare nelle prossime udienze, a partire dal 4 giugno. Tra le altre novità emerse ieri: il gup ha respinto una serie di eccezioni, fra cui quella della competenza territoriale. Gli avvocati di Schmidheiny volevano, infatti, che il processo venisse trasferito a Ivrea, dal momento che il primo dei decessi elencati nel capo di imputazione è quello di un ex lavoratore di Cavagnolo, un paesino che oggi, dopo la riforma della geografia giudiziaria, ricade nella sfera del tribunale eporediese. Nel districare l’intreccio di norme che regolano la complicatissima materia il giudice, però, ha scelto la tesi della procura di Torino.

———————————————————-NOTIZIA DEL 12 Maggio 2015
Torino: si apre il processo Eternit bis
Fonte: AGI

Si apre stamattina a Torino il processo Eternit Bis, che vede come imputato l’ex amministratore delegato del gruppo belga, Stephan Schmidheiny, accusato di omicidio doloso aggravato nei confronti di 258 persone, tra ex lavoratori e residenti, morti tra il 1989 e il 2014 per mesotelioma pleurico causato dall’amianto. Schmidheiny era già stato condannato dalla Corte d’Appello di Torino a 18 anni di carcere per disastro, ma poi definitivamente prosciolto per prescrizione del reato.
L’udienza preliminare si svolgerà nella maxi aula 1 del Palazzo di giustizia di Torino dinanzi al giudice Federica Bompieri.

“La nostra gente chiede solo giustizia. A Casale c’è ancora un morto alla settimana, ora speriamo emerga la verità”. Lo ha detto il coordinatore della Associazione Familiari vittime di amianto,Bruno Pesce, al Palagiustizia di Torino per assistere alla prima udienza preliminare del processo Eternit bis, con imputato l’ex amministratore delegato Stephan Schmidheiny.
Schmidheiny era già stato condannato dalla Corte da Appello di Torino a 18 anni di carcere per disastro, ma poi definitivamente prosciolto per prescrizione del reato. “La decisione della Cassazione è stato un colpo allo stomaco, una mazzata, molti di noi non hanno più fiducia nella giustizia italiana”, le parole del rappresentante dell’Associazione.

Cgil Cisl Uil del Piemonte si sono costituite parti civili nel nuovo processo Eternit. I sindacati garantiranno il patrocinio ai familiari delle vittime attraverso un pool di avvocati delle rispettive organizzazioni. “È la prosecuzione” spiegano i sindacati “di un impegno profuso in tutti questi anni, a tutela dei lavoratori, e di una lotta portata avanti insieme all’Afeva e a un’intera comunità. Dopo la conclusione del primo processo, che non ha reso giustizia alle tante vittime da amianto e ai loro familiari, abbiamo deciso di costituirci parte civile nel nuovo processo per omicidio volontario nei confronti di 258 cittadini deceduti, di cui 68 ex lavoratori Eternit”.

Al Premier Matteo Renzi, Cgil Cisl Uil piemontesi chiedono “di onorare gli impegni assunti subito dopo la sentenza della Cassazione, nel novembre 2014: ovvero la costituzione di parte civile nel processo Eternit bis del governo italiano e l’adeguamento legislativo in merito alla necessaria revisione dell’istituto della prescrizione e, in modo particolare, sull’introduzione di una nuova norma relativa al disastro ambientale”.

Per maggiori informazioni  
consulta il sito www.inail.it 

(Fonte: Insic quotidiano online di salute e sicurezza sul lavoro, tutela ambientale, prevenzione incendi e edilizia)

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